L’Accademia di Francia a Villa Medici in questo periodo ospita ROMAMOR, la prima mostra monografica di Anne e Patrick Poirier in Italia. La coppia vi ritorna dopo numerosi viaggi in Oriente e negli Stati Uniti. Già agli inizi degli anni ‘60, i Poirier hanno trascorso quattro anni nella Villa invitati da Balthus ed è proprio in questo periodo che si sono conosciuti. Dopo questa residenza hanno subito deciso di diventare un duo e, con il tempo, hanno elaborato un linguaggio personale molto particolare: viaggiatori tra civiltà, religioni e culture diverse. Il loro approccio artistico è simile a quello di un archeologo molto attento all’uomo e alle sue fragilità. Quando visitiamo una mostra dei Poirier siamo davanti a un unico racconto: ROMAMOR è un’esperienza che tocca le corde del cuore e le fa vibrare per la sua impetuosità.
Si tratta di una creatività potente, che ci fa vedere le cose a metà tra il melanconico e il distaccato. I Poirier mostrano una “letteratura del disastro”, senza censura. Figli della guerra, la loro ricerca è caratterizzata da tematiche che si legano alla distruzione, al dolore, alla violenza, all’orrore. “Passiamo dall’ombra alla luce – dicono – alternativamente, dal nero al bianco, dall’ordine al caos, dalla rovina alla costruzione utopica, dal passato al futuro, e dall’introspezione alla proiezione. La duplice identità del nostro binomio di architetti-archeologi è ciò che consente questa erranza tra universi apparentemente lontani tra loro, dei quali cerchiamo le relazioni nascoste”.
Tutto ciò ci apre ad una precisa visione che, materializzandosi, fa ritornare alla vita qualcosa di sperimentale. Esperimenti e giustapposizioni surreali, comunque tesi ad un fattore intimo: carnale, sensuale, materiale. ROMAMOR presenta La Palissade/Scavi in corso che fa arrivare il visitatore fino alla Cisterna della villa per “riaprire” ad una visione monumentale di rovine: Finis Terrae illuminate da Un monde qui se fait sauter lui-même ne permet plus qu’on lui fasse le portrait, un’opera del 2001. Una sensazione magica, invece, con Le monde à l’envers. Ma la mostra ha anche opere storiche come L’incendie de la grande bibliothèque (1976): il carbone come metafora per ricostruire architettonicamente la memoria. ROMAMOR è una mostra completa e ci parla anche di amore, aprendo al regno dell’onirico.
Altri mondi, altri geografie si snocciolano negli spazi di Villa Medici con un’energia potente. Una mostra da non perdere.
ROMAMOR
Accademia di Francia – Villa Medici
Artisti in mostra: Anne e Patrick Poirier