Il 26 gennaio è stata inaugurata la VI edizione di Cinema al MAXXI, una delle iniziative più affascinanti del panorama culturale romano. A cura di Marco Segni e con il coordinamento di Alessandra Fontemaggi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo sarà lo scenario per una serie di proiezioni, incontri, anteprime ed eventi legati al mondo dell’audiovisivo. Fino al 14 aprile, saranno diverse le sezioni che racconteranno l’immaginario cinematografico in un viaggio multisensoriale, multidisciplinare e immersivo in cui l’esperienza visuale si intreccerà con la prassi comunicativa e narrativa. Mondi, esperienze, realtà quotidiane, visionarie e surreali avventure raccontate attraverso la potenza delle immagini.
A metà strada tra il cineforum, il festival e la performance, l’evento spazia dalle proiezioni di documentari italiani e lungometraggi internazionali, alle mostre come Low Form. Immaginari e visioni nell’era dell’intelligenza artificiale in cui artisti internazionali rifletteranno sul rapporto con la tecnologia e con i suoi inimmaginabili e a tratti straniati scenari. Una sezione sarà dedicata alla strada come luogo in cui si crea, come spazio multiculturale fatto d’incontri e scontri, scenario e punto di vista privilegiato dell’esperienza quotidiana e della sua espressione. Riflessione sul rapporto tra cinema e fotografie nella mostra Paolo Pellegrin. Un’antologia, dove si potranno ammirare le opere del fotografo a metà strada tra il reporter e l’artista.
Tra nuove proposte e riflessioni sullo stato dell’arte, non può mancare il riconoscimento a un film cult del secolo scorso. Così in occasione del suo trentesimo compleanno, il 27 febbraio alle ore 21:00 verrà proiettato L’Attimo Fuggente di Peter Weir con Robin Williams. Introdotto dalla voce italiana dell’attore americano, Carlo Valli, e dall’attrice Chiara Francini, il film verrà trasmesso in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Un omaggio a quel sogno di libertà, di amore per la poesia, a quell’invito a combattere per trovare la propria voce all’interno del coro, a quell’inno alla possibilità di essere se stessi al di là delle costruzioni e convenzioni sociali in cui siamo inseriti e che a volte soffocano. Un racconto poetico quello dell’Attimo Fuggente, in cui il messaggio finale può essere letto anche come la missione fondamentale del cinema. Guardare le cose attraverso differenti inquadrature e angolazioni. Per scoprire che i punti di vista possono essere sempre molteplici.
Per info consulta il sito del Museo e il programma completo dell’iniziativa.