Piazza in Piscinula è un luogo speciale di Trastevere, il quartiere bohémien per eccellenza di Roma. Fuori dai percorsi turistici, riserva non poche sorprese. A cominciare dall’antica presenza di uno stabilimento termale con vasche o piscine (“piscinula” è un diminutivo) che, secondo la fisica quantistica e il Premio Nobel Luc Montagnier, implica l’azionarsi di una sorta di sinfonia tra le molecole d’acqua presenti nel corpo umano e quelle presenti nell’ambiente che, tutte, posseggono una “memoria”.
L’Alembic è un bistrot affacciato su questa particolarissima piazza, e sembra risuonare proprio a una qualche magia: divanetti di velluto fuori dal tempo, opere d’arte contemporanea trasognate e non convenzionali, sculture classiche che si sfiniscono di baci, un bancone appoggiato su colonne instabili, le luci basse, la musica funky, elettronica e chill-out, il modo informale e intimo di cenare e bere.
Se l’acqua non è solo un solvente che accoglie la biochimica organica, ma diventa il “direttore d’orchestra” della vita stessa, se in ogni momento riceve e distribuisce informazioni vitali, se ci tuffiamo nelle seducenti affermazioni del fisico italiano Emilio Del Giudice e il suo gruppo di studio che, per far capire meglio in che cosa consiste lo stato coerente della materia, dice “Pensiamo a un’orchestra. Ci sono tanti musicisti, ciascuno con il suo strumento. Per suonare una musica è però necessario un direttore d’orchestra che coordini l’emissione dei suoni. Senza questa direzione, non avremmo musica ma solo rumore. Lo stesso avviene nei sistemi biologici: le molecole d’acqua (gli strumentisti) risuonano all’unisono”, ecco che ci accorgiamo che qui, all’Alembic, tutto vibra.
Non a caso, il direttore del locale lo dichiara nero su bianco: “Abbiamo voluto creare un’atmosfera alchemica. Qui ogni tipo di arte, di emozione o di pensiero è il benvenuto. Il nostro è un ambiente in fermento, un’officina creativa dove far dialogare e interagire esperienze diverse, artistiche ma anche umane ed esistenziali. Per questo troverete un grande disordine tra stimoli visivi, uditivi e mentali, coadiuvati dalla convivialità spontanea e generosa che offre a tutti ascolto e possibilità di intervento”.
Cocktail originali, piatti italiani rivisitati e dj set sono la base per la scenografia che si vorrà creare per sceneggiare un momento della propria vita, a partire da una serata in questa piazza così antica, in questo locale così resiliente, dal concerto che l’acqua, dentro e fuori di noi, sarà in grado di levare, a seconda delle memorie che conserva in sè.
“Non sono solo le nostre mostre d’arte visiva – continua il direttore – le serate letterarie, gli approcci estrosi al mondo culinario, le sperimentazione nei cocktails a creare quell’atmosfera altra tipica del nostro locale, quel non definito, quel fuori dai codici, ma è la presenza, il dialogo e l’interazione delle persone che arrivano qui, con le loro storie, i loro segreti, le loro aspirazioni”. E l’acqua, che tutto mette in circolo perché è mutevole come l’esito di un processo alchemico. “D’altronde, per ottenere la mistura perfetta occorre sperimentare audacemente con ingredienti talora molto diversi tra loro, la cui contaminazione può dare esiti imprevedibili”